La prima cosa da fare sarebbe quella di progettare impianti adeguati, con corrette velocità di scorrimento ed evitare tratti tubature morte, ambiente migliore per la proliferazione di questo batterio. Per gli impianti già esistenti, si consiglia di far si che le tubature siano il più possibile pulite e sane. A tal proposito, si possono installare filtri, addolcitori e pompe dosatrici per prodotti anti incrostanti e anti corrosivi. Uno dei palliativi, più utilizzato, è il trattamento ad alte temperature, erogando periodicamente acqua superiore a 60-70°C per alcune ore. Questa procedura è da praticare con molta attenzione, poiché esistono normative che impongono l'erogazione a temperature limitate, per evitare rischi di ustioni agli ospiti della struttura. In più, poco sicura perché l'acqua erogata, molto spesso non ha la stessa temperatura alla caldaia e al punto di utenza che spesso si trova a piani molto alti. Questa pratica può anche provocare cedimenti di raccorderia idraulica.
Come agire dunque: Dopo aver risanato l'impianto con prodotti appositi e aver installato sistemi di decalcificazione, si passa al vero e proprio trattamento anti Legionella. Verrà installato l'impianto composto da una tanica contenente il prodotto, una pompa dosatrice a portata variabile asservita da un contatore lancia impulsi, il quale misura la portata dell'acqua che lo attraversa, e da il segnale alla pompa, che dosa il prodotto variando continuamente il flusso dello stesso. Contenimento della Legionella: 1. Eseguire un sopralluogo dei circuiti o impianti potenzialmente contaminati 2. Determinare microbiologicamente la presenza di Legionella 3. Eseguire una valutazione del rischio 4. Sanificare serbatoi di accumulo o dell'intera rete idrica 5. proporre prodotti chimici efficaci contro la Legionella e compatibili con i circuiti sanitari i acqua potabile.